L’ansia è una sensazione naturale e universale, un sistema adattivo che permette di reagire con prontezza agli stimoli provenienti dal mondo esterno.  Quando tale risorsa produce una reazione eccessiva, immotivata o sproporzionata rispetto alle situazioni, l’ansia rischia di sfociare nel patologico, trasformandosi da condizione fisiologica in un vero e proprio disturbo in grado di incidere sulla vita di chi ne soffre.

I disturbi d’ansia si manifestano in sintomi fisici e psicologici:
Sintomi fisici: sudorazione, tachicardia, vertigini, diarrea, sensazione di soffocamento, dolori muscolari.
Sintomi psicologici: difficoltà di concentrazione, apprensione, aumento dello stato di vigilanza, agitazione incontrollabile.

Si possono descrivere e classificare sei principali categorie dei disturbi d’ansia:

  1. Fobie: paure intese e incontrollate, irrazionali e persistenti, scatenate da situazioni o oggetti specifici.
  2. Disturbo da Attacchi di Panico (DAP): episodio breve, improvviso e intenso di ansia in cui una persona avverte una sensazione di pericolo o catastrofe imminente, un crescendo di terrore. Colpisce soprattutto le donne. Si può parlare di Disturbo da Attacco di Panico quando gli episodi sono inaspettati e ricorrenti almeno uno di essi è seguito da una o più delle seguenti condizioni: preoccupazione di avere altri attacchi, preoccupazioni per altre implicazioni o conseguenze dell’attacco, alterazioni significative del comportamento in relazione all’attacco. La manifestazione di una crisi d’ansia acuta non è di per sé sufficiente per la diagnosi del disturbo, poiché in alcune condizioni particolari (forte stress, assunzione di sostanze…), può manifestarsi una forma d’attacco.
  3. Disturbo d’Ansia generalizzato: stato d’ansia o apprensione costante e protratto nel tempo. La persona è stanca, nervosa  e irrequieta. I pensieri si concentrano su piccoli affanni della vita quotidiana, o sulla paura che possa verificarsi qualcosa di brutto.
  4. Disturbo Ossessivo-Compulsivo: concentrare idee o pensieri (ossessioni) o comportamenti (compulsioni) attorno ai quali organizza la sua giornata. Attraverso l’adesione a schemi mentali fissi o ripetizione di gesti, la persona tenta di sconfiggere l’ansia che la pervade e a controllare il mondo circostante.
  5. Disturbo Post Traumatico da Stress (DPTS): causato da un episodio traumatico come ad esempio un lutto o una aggressione fisica. Anche a distanza di mesi dall’accaduto, il senso di impotenza e la paura scatenati dell’evento continuano a perseguitare la persona, tanto da ostacolarla nella normali attività quotidiane.
  6. Disturbo Acuto da Stress: origine e sintomi sono gli stessi del DPTS, ma cambia la durata dei disturbi, in genere si risolvono entro un mese dall’evento traumatico.

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