Per le scuole secondarie, la nostra proposta formativa si articola su tre livelli d’intervento:
Studenti
Le attività in classe non possiedono unicamente un carattere informativo, ma si sviluppano a partire dal punto di vista dei ragazzi in modo da favorire il coinvolgimento, il confronto e il rispecchiamento empatico sulle esperienze pratiche quotidiane, condizione-base nel nostro approccio per una reale forma di apprendimento.
Le proposte mirano ad offrire brevi percorsi esperienziali di prevenzione e intervento sulle seguenti aree:
- Prevenzione alla dispersione scolastica, (Scheda progetto non perderti)
- problematiche e stili d’apprendimento, metodologie di studio (Richiedi scheda: Come imparare a imparare);
- difficoltà nella gestione dell’aggressività (episodi di bullismo, comportamenti trasgressivi fuori controllo) (Richiedi scheda: La competenza somatica nella gestione dell’aggressività);
- educazione alla sessualità e ai sentimenti (Richiedi scheda: Educazione alla sessualità e ai sentimenti);
- problema delle “dipendenze”, in tutte le possibili manifestazioni (droga, sesso, cibo, internet, ecc…) (Richiedi scheda: Dipendenze: come imparare a riconoscere la “trappola”);
- orientamento scolastico (Richiedi scheda: Orientamento alla scelta scolastica);
- rapporto con le tecnologie e trasformazione delle relazioni sociali (Richiedi scheda: “La tecnologia ci rende stupidi?”).
Docenti
Un progetto che mira a favorire negli studenti modalità alternative di pensare e di pensarsi all’interno dell’ambito scolastico, non può prescindere dal coinvolgimento del corpo-docente. Il processo di apprendimento, che si costruisce all’interno dell’interazione tra insegnante e studente, risente in modo significativo delle modalità e delle attitudini personali con le quali sono veicolate le informazioni didattiche. Codici, strumenti relazionali e comunicativi utilizzati dal corpo-docente nell’agire quotidiano, determinano in modo essenziale la disponibilità dello studente ad accogliere i messaggi culturali ed educativi veicolati in aula. Tuttavia, quando la relazione tra allievo e docente è bloccata, si innesca un circolo vizioso che conduce inevitabilmente al fallimento dello scopo didattico.
Il modello formativo dell’Istituto di Psicosomatica Integrata propone l’inclusione in un ruolo attivo ed interattivo della figura dell’insegnante e della sua soggettività nelle dinamiche di classe e nei processi d’apprendimento.
Le finalità della nostra offerta formativa sono:
- stimolare e favorire un adattamento dello stile di insegnamento e del ruolo professionale ai cambiamenti della nuova utenza adolescenziale (Richiedi Scheda: “Comunicazione e stili d’insegnamento in aula”);
- promuovere la comprensione dei fenomeni alla base delle difficoltà di apprendimento (Richiedi Schede: “Dislessia, discalculia, disattenzione: cosa fare e come riconoscere i Disturbi Specifici dell’Apprendimento”, “L’arte di apprendere: come fare con i ragazzi che hanno poca memoria e attenzione”);
- fornire strumenti e strategie per gestire le difficoltà relazionali che quotidianamente i docenti incontrano nella loro attività a scuola: trasgressioni ed episodi di bullismo, gestione delle dinamiche di gruppo, ecc. (Richiedi Schede: Trasgressioni e punizioni: che fare con ragazzi s-regolati?, “Bullismo: strategie di intervento con bulli e vittime”, “Star bene in aula: strategia di gestione attiva dello stress dell’insegnante”).
Genitori
La scuola, luogo di grande complessità sociale, si confronta costantemente anche con le istanze genitoriali.
I percorsi proposti mirano a:
- promuovere uno spazio di elaborazione e confronto rispetto alle modalità e agli strumenti più adeguati per affrontare le difficoltà (scolastiche, relazionali, evolutive) dei figli-studenti (Richiedi Scheda: ““Dislessia, discalculia, disattenzione: cosa fare e come riconoscere i Disturbi Specifici dell’Apprendimento”);
- fornire strumenti per accrescere la consapevolezza della propria funzione genitoriale. (Richiedi Scheda: “Come essere genitori oggi”, “Trasgressioni e punizioni: che fare con ragazzi s-regolati?”)