L’esperto in psicosomatica nel panorama delle Terapie Alternative e delle Arti della Salute
Nel panorama attuale del mercato per la salute, troviamo molte Scuole di Naturopatia, Kinesiologia, Tecniche manuali, Shiatzu, Discipline energetiche, etc. Tutto questo crea un enorme confusione nell’utente: sia in colui che cerca un nuovo inquadramento professionale, sia nel cosiddetto paziente alternativo.
In realtà, quello che si può osservare, è che mancano modelli epistemologici forti che regolino filosoficamente e deontologicamente questi iter professionali, che quindi spesso si riducono ad essere un puzzle casuale di competenze. Mancando questo modello forte, oltretutto, si riproduce uno pseudo-specialismo parcellizzante.
Ma prima di specializzarsi non sarebbe necessario formarsi? Prima di diventare neurologo, si diventa medico, e prima di psicoterapeuta, psicologo.
In modo analogo, nei nostri percorsi, riteniamo che prima si debba identificare un professionista completo, cioè che abbia completato un iter formativo con caratteristiche di coerenza, propedeuticità disciplinare, fondamenti culturali e paradigmi interpretativi unitari. Certo come in ogni facoltà universitaria, anche nella nostra scuola esistono degli indirizzi che rispecchiano le attitudini proprie dello studente. Un indirizzo, tuttavia, è come un ramo che necessita l’albero. Ossia le fondamenta.
Nella concezione somatologica, lo scopo principale è quello di trasformare la cultura della domanda.
E’ secondario il fatto che questo emerga attraverso strumenti legati ad una particolare metodica terapeutica. Per questo riteniamo fondamentale e innovativa la figura professionale del Psicosomatologo: non ci interessa formare dei Naturopati che si comportano come Medici di “serie B”, né dei Kinesiologi che fanno i Fisioterapisti “di serie B”.
Lo Psicosomatologo avrà chiaramente una sua specializzazione di indirizzo (naturopata o kinesiologo) che determinerà anche lo strumento terapeutico utilizzato, ma anzitutto saprà proporlo e utilizzarlo in un modello epistemologico coerente di approccio alla salute. Saprà muoversi nell’ambito particolarmente complesso della salute e del benessere, avendo chiaro il so ruolo di “transduttore” fra il linguaggio digitale del corpo e quello analogico della mente, conoscendo anche differenti dialetti, intesi come le varie tecniche terapeutiche nel campo del naturale.
Lo Psicosomatologo è quindi anzitutto un traduttore, ma soprattutto un educatore a questa concezione nuova della salute.
Nella nostra Scuola Professionale, molta attenzione è posta sulla relazione col soggetto. La relazione deve avere una valenza cognitiva: il soggetto impara a cogliere le relazioni tra i due linguaggi del corpo e della mente, e per questo lo Psicosomatologo possiede gli strumenti dimostrativi per facilitare nel soggetto questa competenza linguistica.
Per questo nell’iter formativo che proponiamo, lo studente deve imparare ad aprirsi lui stesso ad un processo radicale di sensibilizzazione e comprensione dei propri bisogni più profondi, agendo contemporaneamente sul piano dei valori e su quello dell’ottimizzazione somatica.
Il fondamento pedagogico della nostra Scuola di Psicologia Psicosomatica, comporta la capacità di “autodiagnosi multifattoriale”, cioè la sperimentazione diretta della misurazione dei propri bisogni e delle proprie possibilità trasformative.
Lo Psicosomatologo non fa diagnosi, ma educa il soggetto a valutare i propri bisogni, i propri limiti, le proprie potenzialità, e a trovare le risorse per ottimizzarle.
Di conseguenza, il curriculum formativo comprende anche un fondamentale lavoro personale a livello psico-emotivo e di sensibilizzazione propriocettiva, proponendo tecniche e metodologie che esaltano la consapevolezza soggettiva dell’operatore.
La filosofia di fondo della Scuola di Psicologia Psicosomatica è che prima si impara a lavorare su di sé, poi con gli altri.
Naturalmente non manca una cultura medico-scientifica di base, attraverso insegnamenti specifici. Inoltre è fondamentale, nell’assetto formativo e didattico, lo spazio dedicato alla pratica clinica con supervisione, al tutoring e al tirocinio in diversi contesti professionali.
Ma quali possono essere le possibilità occupazionali per la figura professionale dello Psicosomatologo?
Crediamo che la sua funzione possa occupare uno spazio attualmente vuoto in tutti i contesti in cui emergano i legami tra le esigenze del corpo ed i valori della mente, sia in senso problematico che nella ricerca di un miglioramento. Quindi tutti i contesti educativi, anche rivolti a soggetti disagiati o in situazione di handicap, i Centri Fitness, i Centri Sportivi, di Salute e benessere, gli Studi medici e psicoterapeutici orientati verso il naturale e la psicosomatica, le Case di cura, i Centri per anziani, i Centri e villaggi vacanze, le Scuole che vogliono offrire servizi per migliorare l’apprendimento, gli Studi di architettura che si occupano di ambienti funzionali, ergonomia e bioecologia, gli Istituti di estetica e biocosmetologia, etc.
Vediamo un esempio in campo terapeutico: quando un medico “alternativo” ha impostato la terapia del paziente, chi si occupa di seguire la quotidianità di un sistema di cura che non può essere slegato da un cambiamento nella qualità della vita? Chi si occupa delle questioni di ergonomia, ecologia domestica, educazione posturale e di tutti quei complementi indispensabili per la buona riuscita di una terapia che si voglia definire olistica?
In un Centro di Fitness che non si limiti a far sollevare pesi, ma proponga un’attenzione complessiva al benessere e allo sviluppo fisico, chi può seguire tutte le esigenze complementari di un corretto programma di training che miri a migliorare la qualità della vita e alla ricerca del benessere?
Nello Sport, sia a livello formativo che agonistico, lo Psicosomatologo o l’allenatore formato in psicologia psicosomatica, potrà comprendere i problemi non solo dal punto di vista esclusivamente fisico, ma saprà ricostruire tutto il contesto di ecologia personale, nutrizionale, emozionale e di stress, necessario ad ottenere i massimi risultati nella preparazione atletica e nella preparazione agonistica.
Nei Servizi socio-educativi e assistenziali rivolti ad anziani, minori, disabili, lo Psicosomatologo o l’Educatore con formazione psicosomatologica, possiede strumenti per calibrare progetti individuali, per gestire gruppi di ottimizzazione energetica, di integrazione emisferica, di management dello stress somatico, di training posturale per la cura del dolore, di bionutrizione, etc.
Nei Centro di Estetica, lo Psicosomatologo potrà fornire le sue consulenze personalizzate e mirate al professionista qualificato, nella valutazione della bio-compatibilità individuale dei prodotti e dei trattamenti, letti in un contesto più ampio di quello prettamente estetico.
Questi sono solo alcuni esempi, su cui per altro l’Istituto di Psicosomatica Integrata ha avviato da alcuni anni una sperimentazione di inserimento ed applicazione della figura professionale dello Psicosomatologo un professionista che può comunque operare in qualità di tecnico nei diversi ambiti delle arti della salute, in particolare come Kinesiologo o come Naturopata.
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