Siamo nell’era del turbo capitalismo, l’era della libera circolazione dei capitali, della ricchezza alla portata di tutti, l’era caratterizzata dall’insofferenza per la norma, l’era in cui le potenzialità espansive dell’economia si fanno largo, l’era che insegue il benessere materiale, l’era che sacrifica e ridimensiona i rapporti sociali.
Questo è quanto accade ed emerge dalla realtà che ci circonda, una realtà che può dirsi deregolamentata nella misura in cui si inscrive in un orizzonte ideologico centrato su una cultura antinormativa. Le radicali trasformazioni a cui assistiamo, già avviate nel secondo dopoguerra, si vanno ulteriormente consolidando entro le mura domestiche, non solo a livello dei grandi scambi commerciali. L’assetto inedito delle famiglie dell’oggi per esempio, rappresenta l’emblema della democratizzazione dei rapporti tra generazioni, della pressione consumistica e di posizioni genitoriali che desistono dai loro ruoli educativi sulla scia del “non ti faccio mancare nulla”.

Quali implicazioni, quali i rischi ?

Il malessere, nella clinica odierna, assume delle forme nuove: i corpi appaiono disregolati, fuori controllo. Da un lato vi è l’iperattività, dall’altro il panico paralizzante. Assistiamo infatti, a un numero sempre crescente di disturbi psicosomatici, a difficoltà di apprendimento, e questi fenomeni riguardano soprattutto le nuove generazioni.